A Sarajevo Football Camp per 120 giovani
A Sarajevo Football Camp per 120 giovani

Si è svolta alla presenza dell’Ambasciatore a Sarajevo Marco Di Ruzza la conferenza stampa di presentazione del “Football Camp” che l’Atalanta B.C. organizzerà a Sarajevo presso il Centro sportivo “Safet Zajko” nei giorni 19-21 ottobre e al quale parteciperanno 120 giovani di età compresa tra gli otto e i dodici anni. L’iniziativa gode del sostegno di Intesa Sanpaolo Banka e della collaborazione della Città di Sarajevo.

Marco Trevisan, Presidente del Management Board di Intesa Sanpaolo Banka, ha spiegato come la collaborazione con il progetto si inquadri nell’azione che il gruppo creditizio svolge per sostenere le comunità locali, con particolare attenzione verso situazioni di svantaggio sociale. È stato in proposito ricordato come tra i bambini e le bambine che prenderanno parte alla tre giorni calcistica alcuni provengano da orfanotrofi e altre strutture di assistenza sociale. Il Direttore del settore Marketing dell’Atalanta, Romano Zanforlin, e il Coordinatore delle Attività di base del settore giovanile, Stefano Bonaccorso, hanno sottolineato la valenza sociale, oltre che sportiva, dell’iniziativa, non senza ricordare che è la prima volta che la società orobica – ormai da tempo protagonista di stagioni di alto livello – sceglie la Bosnia-Erzegovina per realizzare tale iniziativa.

Nell’esprimere apprezzamento per l’iniziativa, l’Ambasciatore Di Ruzza ha sottolineato come l’azione dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia-Erzegovina – in particolare attraverso la diplomazia culturale e i progetti di cooperazione allo sviluppo – si articoli principalmente lungo due percorsi paralleli: rafforzare ulteriormente gli eccellenti rapporti tra i due Paesi e creare strumenti che possano aggregare le varie componenti sociali della Bosnia-Erzegovina, guardando specialmente alle nuove generazioni, al di là di ogni barriera etnico-religiosa, così da contribuire ai processi di riconciliazione nazionale nel Paese e al contempo al suo cammino di integrazione europea. Da questo punto di vista, ha proseguito l’Ambasciatore, lo sport è uno straordinario collante, perfettamente funzionale ad entrambi gli obiettivi. Riecheggia in proposito – ha concluso l’Ambasciatore – il messaggio di de Coubertin, ben visibile al Museo Olimpico di Sarajevo, che definisce lo sport, e in particolare lo spirito olimpico, un autentico “distruttore di muri”.

 



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