Il Football analyst è il nuovo professionista del pianeta calcio. C’era una volta l’osservatore. Che spesso si imbarcava in lunghe trasferte per andare a scoprire i segreti delle squadre avversarie, studiarne gli schemi e le giocate. Unico alleato, un taccuino nel borsello sul quale riportare le informazioni carpite per poi passarle all’allenatore.
Oggi, la figura un po’ misteriosa e affascinante dello 007 nel calcio non c’è più. Al suo posto troviamo un professionista dotato dei più moderni mezzi informatici: il Football analyst, che al posto del taccuino ha un bel tablet di ultima generazione che incrocia migliaia di informazioni per poi emettere i risultati.
Per comprendere quanto sia importante nel calcio moderno il lavoro dei Football analyst basta ascoltare l’intervista all’allenatore della Roma José Mourinho al termine del match vinto dai giallorossi 4-1 in trasferta sul campo della temibile Atalanta.
«Prima di tutto voglio ringraziare i miei analisti», le parole dello Special One: «Hanno fatto un lavoro eccezionale che mi ha permesso di far scendere in campo la mia squadra nel modo migliore».
Cosa fa un Football Analyst
La figura dell’analista sta diventando sempre più importante. Lo studio che questo professionista compie durante tutto l’arco di una stagione, a partire dalla fase pre-campionato, è ormai essenziale per il raggiungimento dei risultati.
Il Football analyst è un data-base ambulante. Porta ovunque con se il tablet o il pc ed in qualsiasi momento è pronto a fornire all’allenatore e agli altri componenti dello staff ogni informazione che può fare la differenza.
Studia innanzitutto i giocatori della propria squadra. La loro velocità, i tempi di reazione, quanto corrono e quanto impiegano a recuperare dopo uno sforzo. Per farlo si avvale della tecnologia, con un microchip posizionato su una piccola canotta che i calciatori indossano ormai come una seconda pelle sotto la maglietta durante le sessioni di training e le partite.
Altro lavoro importante dell’analista è quello di registrare le azioni di gioco e di valutarne l’efficacia attraverso le statistiche. Quanti gol abbiamo segnato su calcio d’angolo? Siamo più pericolosi quando attacchiamo da destra o da sinistra? La difesa si alza al momento giusto per mettere in fuorigioco gli avversari? Un tempo la risposta a queste domande era affidata allo spirito di osservazione, oggi il pc partorisce percentuali inconfutabili.
Come si diventa Football analyst
Alla basa di questa professione ci devono essere sicuramente due passioni, quella per il calcio e quella per l’informatica. Per provare a diventare l’uomo di fiducia di un allenatore occorre iscriversi a un corso.
Prima possibilità
La SICS è un’azienda che produce software e servizi per lo sport. Otre a questo, prepara e certifica chi vuole farsi strada come Football analyst
Il percorso è abbastanza complesso. Si parte con il primo step: il corso per diventare junior match analyst. Superato questo, occorre proseguire con un secondo corso al termine del quale, dopo aver superato l’esame finale, si ottiene la qualifica di Professional Performance Analyst.
Seconda possibilità
Fino a pochi anni fa la figura del Football analyst non era riconosciuta dalla Federazione Italiana Gioco Calcio. Ma i tempi cambiano ed anche a via Allegri hanno deciso di adeguarsi. Quindi ora è possibile iscriversi anche ad un corso della FIGC.
L’intero programma si sviluppa nell’arco di tre settimane per un totale di 72 ore complessive durante le quali si riceve tutto il Know-how necessario.
Anche in questo caso il certificato di abilitazione alla professione arriva dopo il superamento di un esame composto da una prova orale e da un’analisi visiva basata sull’osservazione di un match registrato.