“Non spegnete il Faro”. E’ un accorato appello quello che da via Arcangelo ilvento, a pochi passi dai Colli Portuensi, viene rivolto ai cittadini. Un invito alla partecipazione per sostenere le ragioni di un circolo sportivo che, dopo 17 anni, rischia la chiusura.
Un punto di riferimento
Per lanciare il loro grido d’allarme, i ragazzi dell’associazione sportiva dilettantistica CCCP 1987 hanno deciso di organizzare un’assemblea pubblica, prevista per il 14 maggio proprio presso il circolo Il Faro. E’ in quel centro che sono transitati quasi mille tra bambini e ragazzi e che attualmente vanta 230 tesserati, 13 squadre squadre tra cui la C1 e tutte le categorie agonistiche che partecipano ai campionati Élite. Numeri che hanno fatto del centro sportivo un punto di riferimento per il territorio.
La nazionale Crazy for football
Nello spazio, che prima dell’arrivo del circolo era anche sprovvisto d’illuminazione, nel corso degli anni l’associazione sportiva ha lavorato fianco a fianco con realtà impegnate in ambito sociale e medico sanitario riabilitativo. Ma l’esperienza che ha reso davvero “unico” il Faro è quella che lega il circolo alla nazionale di “Crazy for football”, la cui attività è stata raccontata in un docufilm che nel 2017 ha vinto il David di Donatello e che, recentemente, è diventata anche una fiction Rai. Per questo, i campetti di via Arcangelo Ilvento, sono diventati un tempio per chi crede che lo sport possa diventare un trampolino per il riscatto di chi ha una disabilità psico-sociale.
Il contenzioso
“Dal gennaio 2020 la Croce Rossa Italiana ha ripreso possesso dell’area in cui si trova il nostro Circolo, contestando il nostro diritto di restare negli impianti – ha spiegato Riccardo Canevacci, storico presidente della Associazione sportiva –Pensavamo che la nostra vocazione sociale fosse un naturale terreno di incontro e che non sarebbe stato difficile trovare forme di collaborazione in grado di tenere assieme le rispettive sensibilità e competenze ma purtroppo abbiamo dovuto constatare che il nostro interlocutore non la pensa allo stesso modo”.
Un futuro a rischio
“Il nostro futuro è in pericolo e al momento non siamo in grado di garantire di poter riprendere le nostre attività dopo l’estate”, ha aggiunto Enrico Zanchini, il vicepresidente del circolo e mister della nazionale di Crazy for football. “Restiamo fiduciosi che nei prossimi mesi, anche con l’ausilio del municipio e del Comune sarà possibile trovare una soluzione per il futuro, ma adesso è determinante far sentire forte la voce insieme a tutte le persone che conoscono il nostro lavoro a cominciare dalle “nostre” famiglie che sanno bene quanto sia necessario non perdere una risorsa così importante per il territorio”.