Sfortuna nera per l’equipaggio di Valentino Rossi a Misano, durante gara-1 del sesto round di GT World Challenge. L’Audi R8 numero 46 si deve fermare per una foratura al primo giro dopo il cambio pilota. Una volta che il Dottore lascia il volante al compagno belga Frederic Vervisch a metà gara, l’anteriore sinistra della monoposto giallo fluo e nera comincia a fumare. Invano il tentativo dei meccanici di riparare il copertone e proseguire la prova dal fondo della classifica in ventiduesima posizione, ma la vettura si è rivelata inguidabile persino per l’esperto 35enne belga, costringendo a circa venti minuti dalla fine a fermarsi definitivamente ai box e terminare la manche in anticipo.

La causa dell’incidente: contatto ai box con un’altra vettura

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Intervistato una volta fermo ai box, lo sfortunato Vervisch ha spiegato le ragioni del ritiro: “Abbiamo voluto fermare la macchina per preservarla in gara-2. Potrebbe esserci stato un tamponamento nel pit entry tra Vale e un’altra vettura che stava rientrando. Stiamo cercando di capire l’entità del danno, se si tratta di una semplice foratura o qualcosa di più grave”.

Il Dottore aveva terminato in tredicesima posizione la prima porzione di gara, dopo una buona partenza nella quale aveva superato due vetture, nonostante una situazione molto caotica per la pista stretta. Dopodiché Rossi è rimasto intruppato nel traffico per il resto del tempo. Inizia nel peggiore dei modi il Gran Premio di casa per Vale, che avrebbe potuto approfittare della conoscenza dei segreti del circuito per tornare a conquistare un piazzamento in top-10 nella Sprint Cup, raggiunta solamente una volta su sette manche. Vincono ancora una volta i compagni del Team WRT Charles Weerts e Dries Vanthoor (Audi #32) davanti alla Mercedes #89 del duo Boguslavskyi/Marciello e all’altra Audi WRT #30 di Neubauer/Goethe, primi tra gli equipaggi di classe Silver.

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La gara

Una gara effettivamente caratterizzata dai tanti contatti e numerosi ritiri (ben sette). Al primo passaggio alla quercia si verifica il primo grosso incidente, che richiede tra l’altro l’intervento della safety car: carambola causata dalla Mercedes #93, Eddie Cheever mette fuori gioco l’Audi #25 di Aurelien Panis e Patric Niederhauser – un podio a Magny-Cours – e la Ferrari #21 con a bordo l’azzurro Delacour. Pochi minuti dopo altro contatto spaventoso, con l’Audi #99 buttata vicino alle barriere dalla McLaren #111 per una staccata lunga all’uscita di curva 6.

Davanti invece il copione non cambia rispetto alle altre prime manche a cui si è assistito nei precedenti round di Sprint Cup: Charles Weerts scappa in fuga sulla sua Audi WRT #32, seguito dalla McLaren #112 e dall’equipaggio principale rivale per il titolo, la Mercedes AKKODIS ASP #89 di Timur Boguslavskyi e Raffaele Marciello, che una volta preso il volante si porta immediatamente all’inseguimento della prima posizione. Il pilota svizzero di origini italiane realizza il giro veloce, ma non basta per raggiungere gli avversari, che trionfano per la quarta volta in stagione, riportandosi a meno cinque lunghezze dalla leadership della classifica generale, occupata dallo stesso elvetico. Pasticcio totale invece per la McLaren #112, vittima di un pit stop troppo lento che la fa scivolare in quattordicesima posizione. Così l’Audi ne piazza altre cinque dalla terza posizione in giù, prima che sopraggiunga alla bandiera a scacchi la Ferrari AF Corse #53, ottava.

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