Quali scenari si possono ipotizzare per il Barbera, vedendo come ha operato il City Football Group con gli altri club di proprietà.

Con la (possibile) futura gestione del Palermo Calcio da parte del City Football Group, è interessante provare a ragionare sul futuro dello Stadio Renzo Barbera, considerando le condizioni attuali dell’impianto ma anche il modo in cui il consorzio che fa capo allo sceicco Mansour bin Zayd Al Nahyan ha operato con gli altri club passati sotto la propria gestione.

Ovviamente non si sa ancora tutto del possibile ingresso di City Football Group a capo del Palermo, anche se le recenti notizie lo danno in fase di definizione con la fase di due diligence, e pronto a diventare realtà con l’estate. Ma possiamo comunque fare alcuni ragionamenti su come potrebbe essere considerato lo stadio dalla nuova proprietà, e per fare delle ipotesi è utile guardare all’esperienza maturata dal CFG fin qui nel calcio.

In effetti, uno degli obiettivi principali del CFG è (dichiaratamente) sempre stato quello di rilanciare e potenziare le strutture sportive dei club. Non a caso, a parte forse il caso di New York, le società di calcio passate sotto il controllo del consorzio sono solitamente club ai margini del livello top della Nazione di riferimento e, seppur con una base solida da cui partite, hanno molte potenzialità ma poche cose concretamente avviate.

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Vista interna dell’Etihad Stadium di Manchester prima della semifinale d’andata fra Manchester City e Real Madrid, Champions League 2021/22 (Photo by David Ramos/Getty Images via OneFootball)

Questo, negli ultimi anni, si è per esempio tradotto in importanti investimenti soprattutto sui centri d’allenamento dei club gestiti dal gruppo. Il CFG ha fatto meno sul fronte stadi, invece, almeno per ora. Prendendo a esempio i club gestiti a maggioranza, l’impegno più forte è stato rivolto all’ampliamento costante e graduale dell’Etihad Stadium del Manchester City, che è il club simbolo del gruppo (gestito dal 2008). Pur rimanendo di proprietà comunale, l’ex City of Manchester Stadium, inaugurato nel 2002 per i Giochi del Commonwealth e convertito a un uso solo-calcio nel 2003, ha subìto il primo importante ampliamento nel 2010 per poi affrontarne un altro nel 2014, con la costruzione del terzo anello della gradinata sud (stessa sorte prevista per il lato nord, nella terza fase del progetto)(1).

Situazione parzialmente diversa per l’altro grande asset del gruppo, il New York City FC, per ora unico club costruito da zero dal CFG. Nata nel 2013, la squadra di MLS della Grande Mela è ancora alla ricerca di un suo stadio di proprietà e finora sono andate a vuoto ben 7 proposte per costruire un nuovo impianto nell’area cittadina. L’ottavo tentativo è ancora aperto (con due proposte per la zona del Queens) ma finora è in stallo e il NYCFC continua a giocare le sue partite interne allo Yankee Stadium del baseball.

Gli altri club detenuti a maggioranza hanno tutti impianti che per ora non necessitano di interventi pesanti o urgenti, e il gruppo si sta concentrando su altri aspetti da sviluppare attorno a queste società. Per esempio, nel caso del Melbourne City, nel 2015 è stato inaugurato il centro d’allenamento City Football Academy, nell’area de La Trobe University e basato sul design e il progetto di quello del Manchester City in Inghilterra. Dal canto suo, il Melbourne City gioca le partite casalinghe nel nuovo AAMI Park, inaugurato nel 2010, che certamente non necessita di interventi.

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Panoramica interna dello Stadio Barbera di Palermo (Photo by Claudio Villa/Getty Images via OneFootball)

Stesso discorso per il Montevideo City Torque, in Uruguay, acquisito nel 2019 e sul quale dal 2020 il CFG ha avviato il progetto per la realizzazione di un nuovo centro sportivo (il club gioca le partite interne allo stadio Centenario). Per quanto riguarda Lommel (Belgio) e Mumbai City (India) le acquisizioni sono piuttosto recenti e, considerando anche il biennio di pandemia, per ora non ci sono interventi infrastrutturali rilevanti da segnalare.

Nel caso del Palermo, e al di là degli specifici problemi funzionali, di manutenzione e di impiantistica interna che sarebbero risolvibili singolarmente, lo Stadio Barbera è ancora oggi uno degli stadi italiani più funzionali per vedere una partita e potrebbe offrire una buona base di partenza per un intervento di ristrutturazione o trasformazione.

Considerando l’esperienza operativa del City Football Group negli ultimi anni, negli altri club gestiti a maggioranza, sembra uno scenario più probabile rispetto alla realizzazione di uno stadio del tutto nuovo o alla totale demolizione/ricostruzione del Barbera. Per il club rosanero la priorità verrà probabilmente data al potenziamento delle strutture d’allenamento e al maggior coinvolgimento con il territorio.

(1) non va dimenticato che, nel caso del Manchester City, il potenziamento infrastrutturale operato dal CFG in questi anni è stato ampiamente rivolto anche alla creazione di una cittadella sportiva del club dedicata a Prima Squadra e Academy, con strutture d’allenamento d’avanguardia, e tutte raccolte nell’area dell’Etihad Stadium

E voi che soluzione adottereste per lo Stadio Barbera di Palermo, una volta subentrata la nuova proprietà? Fatecelo sapere nei commenti!

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