Ary Graça firma contratti… ma il volley?

In casa FIVB pare essere sulla via dell’oblio (da tempo) il senso del gioco della pallavolo a favore del business.
Pare oramai che si pensi più ai diritti sportivi, allo “show”, alla spettacolarizzazione del “prodotto” piuttosto che rispettare una radice e una valorialità storica e tecnica di uno sport che ha fatto da base a questa nobile disciplina centenaria diffusasi a livello mondiale per le sue caratteristiche in tutto il mondo.
Si è perso a Losanna (ma anche in Cev non si scherza) – mi pare – l’abc dello sport.

Tralasciando la gestione del covid nella pool maschile delle Filippine, oggi stride come non mai – ad esempio – vedere come sia stata architettata la Final Eight e gli abbinamenti per i Quarti di finale. La squadra di casa testa di serie numero 1  a dispetto della posizione raggiunta se qualificata nei primi 8 posti è una sciocchezza che di fatto svilisce il lavoro delle altre nazionali.

Ad Ankara la nazionale del nostro amico Giovanni Guidetti sarà testa di serie numero 1 perché paese organizzatore e sfiderà la Thailandia per un posto in semifinale, ma nella classifica reale del torneo la Turchia – forse perché meno sul pezzo nella fase preliminare perché già certa della qualificazione – si è però classificata al 7° posto. Insomma in semifinale andrà la vincente di un abbinamento tra 7ª e 8ª squadra classificata.
E’ troppo sostenere che questa modalità è errata?

Caro Ary Graça, dove sta andando la sua FIVB? Chi comanda a Losanna? La pallavolo o il businnes dei fondi e di Volleyball World?

 

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